sexta-feira, 18 de novembro de 2011

Fabrizio De André - Un Giudice



Un giudice (Fabrizio De Andre')

Cosa vuol dire aver un metro e mezzo
di statura,
te lo rivelan gli occhi e le battute
della gente,
e la curiosita' di qualche ragazza
impertinente,
che ti avvicina solo per un suo dubbio
impertinente:
vuole saper se e' vero quel che si
dice intorno ai nani,
che siano i piu' forniti della virtu'
meno apparente,
fra tutte le virtu' la piu' indecente.

Passano gli anni i mesi, e se li conti
anche i minuti.
E' triste ritrovarsi adulti senza essere
cresciuti,
la maldicenza insiste, batte la lingua
sul tamburo,
fino a dire che un nano e' una carogna
di sicuro,
perche' ha il cuore troppo troppo vicino
al buco del culo.

Fu nelle notti insonni vegliate al
lume del rancore
che preparai gli esami e diventai procuratore,
per imboccare la strada che dalle panche
di una cattedrale
porta alla sacrestia quindi alla cattedra
di un tribunale:
giudice finalmente, arbitro in terra
del bene e del male..

E allora la mia statura non dispenso'
dal buonumore
a chi alla sbarra in piedi diceva "Vostro
Onore"
e di affidarli al boia con un piacere
del tutto mio,
prima di genuflettermi nell'ora dell'addio,
non conoscendo affatto la statura di
Dio

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